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Wednesday, August 21, 2013

Il mio passato mi appare oggi come un arcipelago di esperienze disconnesse - a volte così mi sento a cercare di riconciliare le mie persone interiori come  fossero i continenti lontani e incomunicati che sono stati lo sfondo dei miei giorni- forse le sostanze mi hanno fatto questo o gli eventi traumatici che hanno costellato la mia adolescenza. E' così difficile ordinare in una narrazione coerente quello che ho visto accadere a me e intorno a me che lo sforzo di farlo si carica di una vibrazione salvifica- ermeneutica- se riesco a dirlo allora avrà un significato ed io una forma di esistenza e quello che ho fatto poi una sua comprensione. Almeno per me: quello che cerco non è una giustificazione.
Il giorno che ci assegnarono la casa popolare di San Saba lo rammento così: scene smaglianti , ricche, rubensiane di ambienti sontuosi, ma lo sovrappongo a quello in cui , dopo la morte di mio padre, premiarono la mia maturità con lode con una borsa di studio universitaria, l'ultima cortesia di
tio Max
al figliolo del suo Professore, prima di andarsene da San Lorenzo verso lidi meno emotivamente labili dell'Italia, verso palcoscenici internazionali e la world music. Non ricordo più nemmeno se ho ricevuto l'una dall'Architetto vago o l'altra dal sindaco affannato e pure onnipresente, sempre in campo persino ad interessarsi di un  profugo arruffato dal look  extraparlamentare, con cui trovare il tempo di farsi una foto. Tanto più che al tempo della borsa di studio il Chile non era più tanto di moda. Non faceva più tanto paura, l'idea che l'avessimo portato con noi come un contagio, il golpe, non dopo il 1976. Se il paese aveva superato quasi indenne il 1978, si ragionava, la democrazia poteva considerarsi matura, si poteva persino progettare un'alternanza senza temere di finire come noi.

       

Nulla di più lontano da quello che sarebbe di lì in poi accaduto, con buona pace delle politologie ideologiche o anche no, LA MORTE MORALE DI UNA NAZIONE, una democrazia ingrippata nella decomposizione in vita delle idee del Novecento incapaci di esalare un ultimo respiro e togliersi dalle palle. Tutto si perde negli anni horribiles che seguirono. Valori solidarietà relazioni speranze. Tutto si omogeneizza indementendosi nel balletto incessante di Drive In. Pozzetto fa film con Boldi. Pietrangeli fa il regista ai talk show. Gerardo Panno e Alberto Piccinini si integrano alla Rai. Io, il filosofo punk, servo ai tavoli del Coccodrillo.

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